giovedì 14 marzo 2013

Finalmente....siamo stati infinito!

Acciderbolina, non ho letto il libro prima di guardare il film e penso di aver fatto una grande, abnorme stratosferica cavolata.
Ma tant'è. Ormai è fatta.
Siccome non posso essere accorpata all'assurda schiera di coloro che accettano di leggere il romanzo dopo essersi già sputtanate la fine guardando il film, devo rassegnarmi.
Sto parlando di The Perks of being a Wollflower. O per la serie parla-come-mangi, Noi siamo infinito.
Ebbene, questo film per me è stato una via crucis vera e propria, lenta e dolorosa.
L'ho aspettato per mesi, resistendo alla tentazione di guardarmelo in lingua originale, con l'audio pessimo e le teste che passavano davanti allo schermo (perchè neanche a dirlo, in America il film è uscito mesi e mesi fa. Emma Watson aveva ancora i capelli corti, pensate un pò. Ora le saranno diventati pure bianchi con tutto il tempo che è trascorso).
Che dire... trama interessante.
Io di solito non sono un'amante di quei film mattonazzi che tentano di accozzare in un'ora e mezza di film una dozzina di casi sociali per dimostrare che al mondo non-esistono-solo-le-cose-belle.
"Noi siamo infinito" riesce, in effetti, ad associare più tematiche senza sfociare nella pretesa di risolvere il problema della fame nel mondo. Fly down, baby.
Film "serioso" sicuramente. Insomma, non portateci il ragazzino di dieci anni perchè altrimenti vi entra in stato depressivo prima dell'intervallo: il protagonista è Logan Percy Lerman, quindicenne che, come tutti i suoi coetanei, si trova a dover affrontare i problemi tipici della sua età. Nuova scuola, nuovi amici, famiglia complicata... MA NON E' TUTTO. Ora naturalmente, non sto qui a spiattellarvi gli oscuri segreti del giovine, sui quali tra l'altro è imperniata l'intera trama del film, come invece ha fatto quell'incapace di giornalista che ho beccato sul mio cammino e che con la sua maledetta recensione mi ha sminchiato il finale.
Stendiamo un velo pietoso.
Meritevoli di encomio sono anche Emma Watson e Ezra Miller.
Passi la Watson, ma non chiedetemi chi caspiterina sia Ezra Miller. Fino a prima che uscisse il film, l'unico Ezra che conoscevo era il belloccio di Pretty Little Liars e, fidatevi, non si somigliano per nada.
Sconvolta dal fatto di non aver mai sentito parlare del giovane Miller, mi sono recata alla Fonte (alias Wikipedia) per leggere la sua filmografia: ha partecipato a qualche film, ma non starò qui a riportarveli perchè sarebbe una perdita di tempo sia per me che per lui, dato che si tratta di film che sono più sconosciuti di lui.
Emma Watson è... Emma Watson. Che era brava lo sapevamo, è inutile stare qui a fare sviolinate su di lei, no?
Il film lo consiglio per due motivi: gli attori (non intendo solo i tre protagonisti, ma anche e soprattutto quelli di contorno) sono davvero in gamba; inoltre, si tratta di quel tipo di film che, senza essere una rottura di maroni, ti da uno spunto su cui riflettere.
Ti fa capire che ogni tanto, si deve uscire e guardare fuori dal cerchio.

Ovviamente, se questo tipo di ossevazioni non fanno per voi e volete andare al cinema per passare un paio di orette spensierate a farvi due risate... lasciate perdere: sarebbero otto euro buttati nel *****.


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