domenica 24 giugno 2012

Mare, sole... abbronzatura!

Che sia dorata, ambrata o color caramello non importa.
La protagonista di ogni estate è sempre lei: l'abbronzatura.
Chi di noi non approfitta di un week end libero per trascorrere qualche ora di puro rilassamento, lontani dal caos della città, con l'unico rumore delle onde calme che si infrangono sul bagnasciuga?
Se fosse per me, passerei in questo modo gran parte delle mie giornate, ma purtoppo mi tocca essere realista e tenermi il mio affascinante colorito biancastro per un altro mesetto almeno.





Che poi, lo confesso. Anche andando al mare, non sono la classica Miss-abbronzatura.
Per assumere la tanto ambita colorazione dorata (non oso spingermi oltre), ho bisogno di almeno una settimana ininterrotta di mare...
Bè, cosa vi aspettavate da una che è tutta lentiggini e capelli rossi?
Ah, ovviamente, intendo "settimana ininterrotta" intervallata da giuste pause, se voglio evitare la cottura.
Perchè è così.
L'abbronzatura è tanto ambita, quanto pericolosa.





Per cui, il massimo che la mia pelle può concedersi è una dose abbondante di crema protettiva: per chi è come me, è opportuno tenersi alla larga da oli solari e rimedi della nonna.
Quali sono i rimedi della nonna?
La birra, per esempio. Per chi non lo sapesse, la tradizione vuole che la birra sia un ottimo abbronzante.
E difatti, se riuscite a sopportare l'odore e l' "appiccicume", devo dire che è anche un rimedio funzionante.
Ma il gioco non vale la candela.


Ma la cosa più importante è il post-abbronzatura.
Se volete evitare di ritrovarvi a cinquant'anni come la copia abbronzata di Yzma, munitevi di creme doposole, rigeneranti e idratanti da utilizzare su tutto il corpo, con particolare attenzione al viso.
Nessuno è tanto amico delle rughe quanto il Sole.



E per chi, ancora, vede un week end di mare come una sorta di miraggio, l'ultima spiaggia per ottenere una colorazione che superi lo 00 è il misterioso... abbronzante.
L'abbronzante, quello sconosciuto.
Tutti lo conoscono, ma pochi lo hanno provato veramente.
Si tratta di un cosmetico che, dopo essere stato spalmato sul corpo, conferisce una colorazione naturale.
O quasi.
Insomma, è un diversivo efficiente per chi cerca una soluzione rapida per ingannare il tempo fino alla prima, agognata giornata di mare.
Sicuramente un rimedio più rapido, economico e salutare delle lampade (per chi vuole impegnarsi nell'auto- colorazione, naturalmente).
Inconvenienti?
Uno solo.
A poco a poco, l'autoabbronzante scolorirà, per cui sarebbe opportuno ripetere l'operazione, o meglio, cercare di prendere un pò di Sole vero, se non si vuole assumere una gioiosa tonalità giallastra.
Di Marge Simpson ne abbiamo già una.
Direi che è più che sufficiente ;-)

foto Marge byfree-extras.com

martedì 19 giugno 2012

Wedding date

Il sole che sfiora la pelle.
Le belle giornate.
La gioia di una festa all'aperto.
Il sapore frizzante dello champagne.
L'estate.
C'è forse una stagione migliore di questa per organizzare un matrimonio?


L'unica nota dolente, come spesso accade può essere costituita da lei: la mise sbagliata.
Ecco dunque, cinque piccoli accorgimenti per evitare di sprofondare negli scuri meandri della volgarità.

Punto primo: di importanza fondamentale, prioritaria direi, è il colore. Niente viola. Un'eccezione si potrebbe fare per il nero. E, che Dio ce ne scampi, niente bianco. Quello è il colore della sposa, stop. Di bianco potrete vestirvi quando sull'altare ci sarete voi. Ad ognuno il suo, care: rispettate i turni.

Punto secondo: se il matrimonio è di giorno, niente abito lungo. Se la cerimonia è di mattina, l'apice dello chic sarebbe indossare un cappelo che riprenda i colori di borsa e scarpe. Cappello abolito se il matrimonio è dopo mezzogiorno.

Punto terzo: pescare abito-scarpe-stola dall'armadio all'ultimo momento non è mai stato un buon modo per lanciare nuove mode; decidete con un certo anticipo cosa volete indossare, non dico che dobbiate necessariamente acquistare un abito nuovo, ma per lo meno assicuratevi che quello che avete non sia diventato un pezzo da museo del Rinascimento.

Punto quarto: le scarpe. Se decidete di indossare dei sandali, per l'amor del cielo, le unghie dovrenno essere rigorosamente smaltate. A meno che non abbiate più di ottantacinque anni: in quel caso siete giustificate.

Punto quinto: se il matrimonio non è celebreto in una discoteca, andateci piano con le paillettes. Se volete essere delle eleganti e raffinate invitate, lasciate i toppini pallettati alle ragazze del Jersey Shore.

Il 2012 è l'anno dei colori pastello, dei colori della natura... verde pistacchio, rosa fragola, arancione albicocca... quale occasione migliore di un matrimonio per sfoggiare colori come questi?

venerdì 15 giugno 2012

Dieci chili di moda

E mentre a Londra si svolge la prima edizione della "London Collection: Men", io me ne sto qui estasiata a contemplare i tanto agognati biglietti che presto mi permetteranno di poter finalmente visitare la stupenda capitale inglese.
Sebbene sia ancora presto per alcune di noi, me in primis, si avvicina sempre di più il momento di mollare tutto e preparare le valigie.
Al plurale per le fortunate.
Al singolare, per la maggior parte.
La valigia.



L'incubo della fashion girl.
Che poi... il dramma è limitato quando si viaggia in macchina o in treno: in questi casi nulla ci vieterebbe di potarci dietro un catamarano pieno zeppo, fatta esclusione per i motivi tecnici e... pratici, soprattutto.
Ma quando ci si mette la burocrazia, c'è poco da fare.
10 kg, non un grammo di più.
E non vi crediate che sono disposti a chiudere un occhio, eh. Questa è legge.
E quindi, sono qui, circondata da libri, con i biglietti aerei in mano, a chiedermi come farò a chiudere tutto il mio minimo indispensabile in un minuscolo bagaglio da dieci chili, calcolando che l'ultimo paio di zeppe che ho acquistato pesano da sole quattro chili e mezzo.
Per fortuna ho ancora un paio di mesi per darmi una risposta.
Vi terrò informate...




mercoledì 13 giugno 2012

I'm a "Vamp"!

E' lui.
Il mascara più chiacchierato di questa primavera\estate.
Pupa Vamp.
Diciamocelo: non sono mai stata una che si fida delle chiacchiere. Tuttavia, quando più di una persona mi ha elogiato l'efficacia di questo nuovo "prodigioso" cosmetico mi sono detta che forse avrei potuto dargli una possibilità.
E così, a malincuore, ho abbandonato il mio adorato Maybelline- Volume Express, a cui sono fedele da anni, per testare il gettonatissimo Pupa Vamp.
Avete presente il detto "Mai abbandonare la strada vecchia per quella nuova?"
Bè, dimenticatelo!
Mai come stavolta lo sglogan è stato così azzeccato "Volume esagerato, ciglia smisurate".
Il risultato è visibile fin dalla prima passata... ovviamente, più si ripete più l'effetto sarà d'impatto.
Mi è sembrato anche piuttosto resistente... e ve lo dice una che tra lenti a contatto e allergie ai pollini ha un apparato lacrimale attivo ventriquattro ore su ventriquattro.

Alla fine ero talmente soddisfatta per l'acquisto, che me ne sono concessa un altro: Pupa Vamp Emerald Green.
Tradotto: il Vamp di colore verde.
La Pupa ha proposto sei colori: nero, marrone, blu notte, blu elettrico, viola e verde.
Ho scelto il verde perchè, avendo gli occhi scuri, pensavo si intonasse meglio.
E non me ne sono pentita: sebbene il verde sia sicuramente meno sguargiante del blu o del viola, ammetto che faccia davvero un bell'effetto, soprattutto alla luce del sole.
Anche se... a dir la verità neanche il blu elettrico mi dispiacerebbe...
Magari ci faccio un pensierino ;-)