venerdì 25 maggio 2012

La moda sotto esame.

E' inutile che fate finta di non sapere di cosa sto parlando, care.
E' inutile che alziate gli occhi al cielo, fingendo di non capire, se vi dico "pantaloni della tuta".
Oppure, maxi t-shirt con scritte improbabili.
Tipo quella acquistatata tre anni prima nel villaggio turistico, con tanto di "motto" dell'animazione stampato sulla schiena.
O quella con il logo del ristorante in cui lavoriamo nei fine settimana.
Magari una maglia che presenta una sbdola macchietta di candeggina... macchietta che crea un problema tanto grave da non permetterci di usare la t-shirt in pubblico, ma non abbastanza da vietarci di usarla in privato.
Quando studiamo, ad esempio.
Ed era esattamente qui che volevo arrivare.
Perchè, provate a negarlo, ogni ragazza ha due armadi: uno per la sua "parte-ragazza" e uno per la sua "parte- studentessa".
Ok, magari l'armadio è lo stesso, ma fidatevi: la divisione al suo interno è ben netta.


Perchè nell'armadio di ciascuna studentessa, proprio lì, sul fondo, c'è una piccola pila di indumenti ripiegati.
La pila del terrore.
Ecco, ogni studentessa, più o meno in questo periodo, è costretta a riesumare dal fondo dell'armadio la suddetta pila e ad indossare l'annuale divisa da desperate student.
Ma si sa, alle ragazze piace variare.
E quindi le studentesse sotto esame (me compresa) danno sfogo a tutta la loro creatività nel creare improbabili abbinamenti, che rischiano di far cadere in picchiata il proprio livello di autostimabarradignità, qualora si abbia l'immensa e devastante sfortuna di essere viste da qualcuno.
Ma questo è un rischio che noi ragazze siamo ben disposte a correre.
E dunque, via alla fantasia.
Pantaloncini sbrindellati con la vecchia maglietta della Nazionale di Calcio, comprata durante i Mondiali in uno slancio di nazionalismo.
Calzoncini di jeans accuratamente sfilacciati e leggermente malconci, ricavati da quelli che una volta erano jeasn INTERI e che noi abbiamo ingenuamente tagliuzzato e ridotto a brandelli, mentre nel frattempo ci maledicevamo per tutti gli anni trascorsi a guardare Art Attack.
O magari ci decidiamo ad indossare la maglia che lui ci ha regalato a S. Valentino. Sto parlando di quelle mostruosità kitsch che talvolta i ragazzi hanno la geniale idea di regalare alla propria girl, credendo di fare una cosa romantica (e non sapendo, in realtà, che l'unica reazione che ottengono è spesso un brivido... di orrore): quelle t-shirt abnormi (perchè poi i maschi non sanno mai regolarsi con le taglie. MAI), rigorosamente biache (e questo già basterebbe ad eliminarle in tronco),  e infine, la chicca proprio, con la gigantografia della vostra foto stampata sul davanti...
Perchè poi, diciamocelo: noi ragazze siamo sensibili.
E di conseguenza ci sentiamo in colpa a non utilizzare la maximagliafotata.
Per cui, all'inizio della fase studio la tiriamo fuori dal fondo dell'armadio e la indossiamo.
Quando sappiamo di non dover uscire, ovviamente.
Ah, e quando siamo sicure di non dover ricevere visite.
E cercando di non passare davanti agli specchi, possibilmente.
Ma l'abbigliamento è il minimo, care studentesse.
E voi lo sapete.
Perchè insieme a tutte le nostre meravigliose camice perfettamente stirate, insieme ai nostri vestiti, ai nostri pinocchietti, alle nostre scarpe nuove, alla nostre borse, spariscono anche altri beni di prima necessiatà.
Via cerette, strisce depilatorie e creme.
Via fondotinta, cipria, mascara.
Via lipgloss, via ombretti.
Via piastre per capelli, via bigodini, via tinture.
Via bracciali, anelli, collane.
Via gli smal... NO.
Gli smalti rimangono.
Rimarrà sempre un mistero per me, ma è davvero così.
Potrà succedere qualsiasi cosa.
Una studentessa sotto esame potrà alzarsi dalla sua scrivania, mettersi davanti ad uno specchio e ritrovarsi così... vestita in modo umiliante, con la ricrescita di tre centimetri e i capelli che la fanno sembrare un uccello grifone, con la carnagione simile a quella di Edward e le sopracciglia come quelle di Jacob (dopo la trasformazione, ovviamente), con gli occhiali da vista (troppo spreco di tempo ed energia indossare le lenti a contatto quando si deve restare a casa a studiare)... ma... in qualsiasi modo o meglio, sotto qualsiasi forma ci ritroviate, una studentessa che si rispetti avrà sempre le unghie inevitabilmente, assolutamente e impeccabilmente smaltate.




9 commenti:

  1. Assolutamente vero! 10 minuti per fare le unghie li trovo sempre... :)

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    1. Allora possiamo stringerci la mano: la pausa smalto per me è sacra!!

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  2. mi piace come scrivi... bel blog..
    se ti va passa da me...
    artinvogue.blogspot.it

    ti seguo...

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  3. Carinissimo il tuo post!!!!
    Hai proprio ragione... anch'io quando sono sotto esame e non devo andare al lavoro (quindi solo la domenica) sembro una scappata da casa (senza offesa per le fuggitive): pigiamoni, depilazione non proprio appena fatta, viso simile alla pizza conseguenza dei kg di gelato, patatine, cioccolato...
    però lo smalto è sempre perfetto e se mi annoio lo cambio subito ;)
    bel blog, possiamo seguirci su bloglovin se ti va...

    www.prettytobehappy.com

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  4. Ho fatto lo sforzo di farmi una divisa studio/lavoro (freelancer da casa) che non fosse la camicia da notte con cui dormo e vestaglia.
    E' diventata una cosa stile maglia scollo a barchetta e pantaloncini a quadri. O i pigiami coordinati di Primark per cercare di sembrare leggermente meno un uomo.
    Se non fosse perchè passo il tempo nella posizione del loto su letto, divano o poltrona con una coperta (ignoro l'esistenza dei pantaloni lunghi) sarei anche presentabile.

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    1. A quanto pare siamo tutte sulla stessa barca! Possiamo riconsolarci così! :)

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  5. Oddio sìììììììììììì anche io mi smalto sempre le unghie!! *___* :D

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